Obesità infantile e le sue conseguenze
Secondo i dati stilati dalla Childhood Obesity Surveillance Initiative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obesità e il sovrappeso sono sempre più diffusi tra i bambini e le bambine italiani. Sopratutto c’è un maggior concentramento nel Meridione, che tra i coetanei europei. Per i maschi, infatti la percentuale di sovrappeso arriva fino al 21% mentre i bambini obesi oscilla al 42%.
In questo articolo vedremo quali sono le conseguenze dell’obesità infantile a livello ortopedico e come poter prevenire l’insorgenza. Il dottor Leonardo Marchesini Reggiani, si occupa di ortopedia e traumatologia pediatrica presso l’Istituto Rizzoli di Bologna.
Le conseguenze ortopediche dell’obesità infantile a carico dei vari distretti anatomici
Il carico eccessivamente al quale le articolazioni e le ossa, in un soggetto sovrappeso, sono sottoposte, causa spesso alcune complicazioni a livello ortopedico.
“L’obesità è una sindrome, non una semplice malattia spiega infatti l’intervistato. Interessa diversi organi, quindi anche l’intero sistema muscolo-scheletrico risulta coinvolto. I genitori, spiega il dottor Marchesini, spesso sottovalutano le problematiche che il bambino obeso può sviluppare. Magari perché non si lamenta o non ha ancora manifestato i sintomi. Le conseguenze di questa “disattenzione” sono numerose e possono richiedere un intervento chirurgico”.
Ma quali sono le patologie che vengono associate all’obesità pediatrica? Ecco le principali, divise nei vari distretti anatomici?
PATOLOGIE A CARICO DELL’ANCA
Nei soggetti in sovrappeso e obesi, uno dei rischi che maggiormente possono riscontrare a carico dell’articolazione dell’anca è l’epifisiolisi. Una lesione osseo-cartilaginea dovuta allo scivolamento della testa femorale rispetto al collo, che va trattata in maniera chirurgica.
“Il bambino in questo caso manifesta difficoltà nella deambulazione, zoppia, dolore alla coscia e all’inguine. Spiega il dottor Marchesini, i sintomi spesso, vengono trascurati. Il rischio è che il problema peggiori e che anche l’articolazione dell’altra gamba subisca dei danni”.
PATOLOGIE A CARICO DEL GINOCCHIO
Tibia Vara (anche detta Morbo di Blount): è un “ritardo di crescita della porzione mediale della cartilagine tibiale. Spiega l’ortopedico, che comporta la deformità in varismo della gamba in progressivo peggioramento”. Le gambe risultano arcuate e spesso di lunghezza diversa. Se non trattata questa patologia può portare a grave deformità, oltre a risultare molto dolorosa. “I fattori di rischio sono diversi (meccanici, endocrini, componente genetica), – spiega Marchesini. L’obesità è presente in oltre 50% dei casi. Si manifesta dai 2 anni in poi e anche in questo caso il trattamento è sempre chirurgico”.
Ginocchio valgo: tale disturbo viene comunemente chiamato ”ginocchia a X”. Comporta la deformazione del ginocchio in direzione esterna, con uno spostamento dell’asse di femore è tibia. Le ginocchia si avvicinano l’una all’altra, portando rigidità e rigonfiamento nell’articolazione.
“Il ginocchio valgo si riscontra in molti bambini durante l’infanzia ma, se dopo gli 8 anni questa situazione persiste, diventa patologica. L’obesità è un fattore di rischio importante, perché il peso in eccesso sovraccarica l’articolazione. Anche in questo caso è importante intervenire al più presto, perché il ginocchio valgo grave porta precocemente all’artrosi giovanile”.
PATOLOGIE A CARICO DEL PIEDE
L’obesità infantile porta il bambino ad un maggior rischio nell’insorgenza del piede piatto, “una riduzione della volta plantare con deformità in valgo del retropiede. Anche in questo caso sono chiamati in causa vari fattori. Meccanici, componente genetica e tutti i lavori sull’incidenza del piede piatto nella popolazione pediatrica mostrano una correlazione significativa con l’obesità, con un aumento dal 48% al 75%. L’età più critica – spiega l’ortopedico – è quella sopra i 7/8 anni”.
FRATTURE OSSEE NEI BAMBINI OBESI O IN SOVRAPPESO
”L’obesità in età pediatrica – viene spiegata dall’ortopedico, è un importante fattore di rischio frattura. Questo per causa delle alterazioni morfostrutturali. La struttura ossa nei soggetti in sovrappeso è più debole di quella dei soggetti normopeso. Inoltre i bambini obesi hanno una maggiore difficoltà nell’equilibrio e nella coordinazione. Il trattamento della frattura può essere di tipo conservativo (ossia l’arto viene bloccato con un gesso). In altri casi chirurgico, e può avvenire con strumenti e mezzi di sintesi particolari per i pazienti pediatrici obesi.
SPORT E OBESITÀ INFANTILE
L’obesità infantile, è quasi sempre dovuta ad una serie di abitudini errate apprese in famiglia, come una poca educazione alimentare e l’eccessiva sedentarietà. Lo sport è importantissimo è lo è ancora di più in queste situazioni, perché permette di perdere il peso in eccesso
Un bambino obeso può praticare ogni sport, spiega il dottor Marchesini, a meno che non abbia già dolore a causa di una patologia articolare specifico. Consiglio di sceglierne uno che piaccia al bambino e se possibile di farne provare diversi fin da piccoli. Questo serve per spezzare la monotonia ma anche per evitare gesti ripetuti quindi potenzialmente dannosi perché sovraccaricano sempre le stesse articolazioni. Inoltre, il bambino praticherà con maggior costanza un’attività che lo coinvolge.
Per chi ha una limitazione deambulatoria o dolore articolare, continuare l’intervistato, sport come ad esempio il nuoto o la bici sovraccaricano certamente meno articolazioni. Il nuoto, inoltre, consente una buona coordinazione motoria e la bici aiuta a sviluppare un equilibrio spaziale. Qualsiasi tipo di sport, infine, andrebbe svolto almeno 2 volte a settimana, perché apporti degli effetti, e abbinato ad una corretta alimentazione.
Visita ortopedica pediatrica, a quale età bisognerebbe svolgerla?
Sebbene spesso sia difficile per i genitori individuare i primi sintomi di un problema ortopedico, ci sono due segnali d’allarme da non sottovalutare assolutamente: la zoppia e il dolore. In questi casi è assolutamente necessario rivolgersi a uno specialista, ma normalmente è comunque viene consigliata una visita ortopedica pediatrica verso i 3 anni (per valutare i piedi e le ginocchia), verso i 9-10 anni (prima dello sviluppo per poter valutare la schiena), dichiara l’intervistato. Inoltre lo stesso pediatra dovrebbe saper indirizzare anche i genitori in un percorso di cura dell’obesità.
Accompagnare i propri figli verso uno stile di vita salubre sin dall’infanzia non è un semplice accorgimento, ma un atto d’amore che pone le basi al loro benessere nel presente e nel futuro.