Tradimenti e Social Network
Messaggini, chat, app dedicate, flirt in pochi – ma abbastanza – caratteri: gli infedeli italiani rimangono ingabbiati dalla rete.
Stando agli ultimi dati Istat, tra il 1991 e 2018 sono aumentati vertiginosamente i single di ‘ritorno’, ben 345,1%. Un vero è proprio boom. E, tra le prime cause di separazioni e divorzi, figurano sempre più le chat e i social network.
Stando a quanto afferma l’avvocato Lorenzo Puglisi, Presidente e fondatore dell’associazione Familylegal, chat e social hanno dato un impulso enorme ai tradimenti, mai visti come negli ultimi 5 anni. E ancora stando all’avocato il dating online ha ormai superato l’obsoleto approccio vis à vis per lasciare spazio ai flirt tramite smartphone.
L’utilizzo di queste app è aumentato incredibilmente: stando ai dati che sono stati raccolti, solamente a Milano il 45% dei matrimoni finisce per i tradimenti scoperti da uno dei partner e consumati su Instagram, Whatsapp, Tinder, Grinder, Badoo o Happn. Il problema c’è.
Scaricare una di queste app di incontri è facile e chattare può sembrare divertente. La tentazione è sempre con sé a portata di clic. In questo modo molti cedono, prima per gioco o magari semplicemente per la curiosità di provare, poi perché vengono sedotti dalle nuove possibili conquiste.
Il web fa sentire tutti più sicuro perché tutto può rimanere chiuso nel cellulare o nel pc. O almeno questo è quello che pensano le persone infedeli sulla rete.
I tribunali però dimostrano che non è proprio cosi. Il gioco spesso viene scoperto dai partner, con i/nevitabili conseguenze.
Sentenza
La cassazione con la sentenza 21576/2018, ha dichiarato la gravità dell’adulterio nel matrimonio, tale da far scattare l’addebito, a meno che il marito che abbandona la casa per una relazione extraconiugale non riesca a dimostrare che il rapporto era già rovinato.
In caso di matrimonio, dunque, un’infedeltà anche virtuale può pesare fino a comportare richieste di risarcimento, in quanto lesiva dei concetti di lealtà e fiducia e dello spirito di solidarietà e assistenza morale e materiale insito nel matrimonio.
Puglisi afferma però che l’adulterio è vietato solamente per chi è sposato. Non vale quindi per i conviventi e per le unioni civili, all’interno delle quali, è possibile tradirsi reciprocamente senza subire poi alcuna conseguenza legale.